Biglietto Il Grande Museo del Duomo

Un solo biglietti per visitare tutto il complesso del Duomo

Preacquisto online di biglietti per l'ingresso alla Galleria dell’Opera di Santa Maria del Fiore, uno dei più importanti musei ecclesiastici italiani. Cupola del Duomo di Santa Maria del Fiore di Firenze, capaolavoro dell'architettura di Filippo Brunelleschi: innovazione mirabile costruendola senza armature, grazie all'uso di una doppia volta con intercapedine, ed è tuttora la più grande cupola in muratura mai costruita. Campanile del Duomo di Santa Maria del Fiore di Firenze, capaolavoro di Giotto e una delle quattro componenti principali di Piazza del Duomo, la più eloquente testimonianza dell'architettura gotica fiorentina del Trecento e considerato il più bello d'Italia. Battistero di San Giovanni del Duomo di Santa Maria del Fiore di Firenze, Straordinario capolavoro di architettura. Ingresso al sito archeologio di Santa Reparata, l'antica basilica paleocristiana fiorentina, più volte restaurata e usata anche come luogo per le riunioni del Parlamento della Repubblica prima della costruzione di Palazzo Vecchio.


Info Prenotazione

Attenzione: il Campanile di Giotto rimarrà chiuso al pubblico dal 13 al 17 novembre per ordinaria manutenzione. Ci scusiamo per il disagio

IMPORTANTE: ATTENZIONE! L'accesso NON SARA' CONSENTITO a coloro che si presentino senza il BIGLIETTO da noi inviato dopo la richiesta. NON è valida per l'ingresso la conferma del pagamento da parte della banca.

Preacquisto online del biglietto unico, che consente l'ingresso a tutti i siti del Grande Museo del Duomo - Complesso Monumentale di Santa Maria del Fiore - composto da:

  • Galleria dell’Opera di Santa Maria del Fiore
  • Cupola del Brunelleschi
  • Campanile di Giotto
  • Battistero di San Giovanni
  • Resti di Santa Reparata

Il preacquisto permette un ingresso ad ognuno dei siti del Grande Museo del Duomo. Il biglietto non permette due accessi allo stesso monumento.

Il preacquisto non include la prenotazione dell'ingresso prioritario a nessun monumento, bensì l'inizio di validità del biglietto.

La prenotazione oraria per la Cupola, obbligatoria, gratuita e secondo disponibilità, è possibile successivamente, un biglietto alla volta.

L'orario indicato sul modulo di prenotazione si riferisce unicamente al primo orario d'apertura. Il biglietto va utilizzato entro la mezzanotte del sesto giorno a partire dalla data selezionata nel calendario per la visita (non la data in cui viene effettuato l'acquisto), ed ha validità di 48 ore dal passaggio al primo monumento.

IMPORTANTE: Eventuali errori sulla selezione della data di visita non potranno essere rimborsati

Il biglietto contiene un codice a barre leggibile dai tornelli agli ingressi dei vari siti. Si sconsiglia l'uso dei tablet per la difficoltà di lettura del titolo d'ingresso.

Il cliente in possesso di biglietto deve recarsi direttamente alla coda d'ingresso di ogni monumento, senza passare dalla coda in cassa.

Il biglietto è personale e non cedibile. Tutti i biglietti delo stesso grupo recheranno il nome del capogruppo, ma ogni biglietto avrà un codice a barre diverso.

** ATTENZIONE GRUPPI: per una corretta generazione dei biglietti, il numero massimo di biglietti per ogni ordine è 10. Per gruppi superiori alle 10 unità è quindi necessario effettuare un ordine per ogni decina di persone o frazione. **

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Politica di cancellazione: Non è previsto il rimborso, a meno che i monumenti siano rimasti chiusi per l'intero periodo di validità del biglietto.

IMPORTANTE: REGOLE DI COMPORTAMENTO:
Il complesso monumentale di Santa Maria del Fiore è innanzi tutto un luogo di culto e di preghiera; i visitatori sono tenuti a rispettare alcune semplici regole di comportamento nel rispetto del luogo e delle persone. Il biglietto preacquistato NON garantisce l'ingresso o la permanenza in nessuno dei monumenti, se non rispettano le regole di comportamento. Per accedere alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, al Battistero di San Giovanni e alla Cripta di Santa Reparata si richiede una speciale attenzione all'abbigliamento adeguato, senza il quale non sarà consetito l'accesso.

  • Indossare un abbigliamento adeguato: non è possibile accedere con un abbigliamento non confacente al luogo sacro che si intende visitare. È necessario presentarsi con indumenti in grado di coprire spalle e gambe;
  • Fare silenzio;
  • Spegnere i telefoni cellulari;
  • Non mangiare e non bere;
  • Non introdurre animali;
  • Non toccare le opere;
  • Non fumare;
  • Non usare flash o cavalletto
  • Non consentito l'ingresso con valigie di grosse dimensioni;
  • Guardaroba non presente

Norme di comportamento

  • Indossare un abbigliamento adeguato: non è possibile accedere con un abbigliamento non confacente al luogo sacro che si intende visitare. È necessario presentarsi con indumenti in grado di coprire spalle e gambe;
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  • Chiusura senza preavviso per messe, concerti ed eventi straordinari

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Politica di cancellazione

Una volta confermata la visita, non è possibile cancellarla nè modificarla.

Panoramica

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Preacquisto online del biglietto unico, che consente l'ingresso a tutti i siti del Grande Museo del Duomo - Complesso Monumentale di Santa Maria del Fiore - composto da:

    Galleria dell’Opera di Santa Maria del Fiore
    Cupola del Brunelleschi (ingresso su prenotazione oraria obbligatoria)
    Campanile di Giotto
    Battistero di San Giovanni
    Resti di Santa Reparata

Attenzione: l'accesso alla cattedrale stessa è gratuito e non può essere prenotato.

 

Il Grande Museo del Duomo - dettagli

Il Nuovo Grande Museo del Duomo

Il 29 ottobre 2015 è stato inaugurato il nuovo Grande Museo del Duomo, completamente rinnovato, più grande e ricco di capolavori, molti mai esposti prima. Fu fondato nel 1881, esattamente dove Michelangelo scolpì il David, per raccogliere le opere eseguite per la Cattedrale nei secoli. La collezione era importante e lo spazio divenne insufficiente. Per questo nel 1997 l'Opera del Duomo acquistò un grande edificio adiacente al museo per ampliare in modo significativo l'area museale. Dopo importanti lavori strutturali nasce il Nuovo Museo del Duomo: 6mila metri quadri di spazio espositivo (raddoppiato rispetto al passato), 25 sale disposte su tre piani, alcune di dimensioni notevoli per ospitare gli allestimenti a scala naturale.

Il rinnovato Grande Museo del Duomo espone la più importante collezione di sculture fiorentine medioevali e rinascimentali. Oltre 750 opere tra statue e rilievi in marmo, bronzo ed argento, inclusi capolavori dei più grandi artisti dell'epoca come Michelangelo, Donatello, Pisano, Ghiberti, Arnolfo di Cambio e tanti altri ancora. Il percorso è una vera e propria full immersion ricca di novità: oltre 200 opere sono visibili per la prima volta dopo il restauro, come “la Maddalena” di Donatello, la porta nord del Battistero di Lorenzo Ghiberti o i ventisette pannelli ricamati in oro e sete policrome sui disegni di Antonio del Pollaiolo.

La scultura trova in questo rinnovato museo lo spazio più importante a Firenze, con decine di opere straordinarie. Il vero climax è la presenza di due capolavori assoluti dell’arte italiana: “la Pietà” di Michelangelo e “la Maddalena ed i Profeti” di Donatello. Altrettanto notevoli sono le Cantorie di Luca della Robbia, la Porta del Paradiso e Porta Nord del Battistero di Lorenzo Ghiberti. Capolavori che rendono quest'allestimento unico in Italia.

Nessun dettaglio è stato trascurato. Nel Grande Museo del Duomo troverete una cura senza precedenti nell'allestimento, per presentare ai visitatori un'esperienza unica, nuova, coinvolgente. Luci, spazi e forme si fondono in un percorso suggestivo, dove tecnologia e modernità guidano il visitatore nel raccontare il valore storico ed artistico delle opere, il tutto grazie all'attenzione dedicata ai pannelli, guide, video e applicazione dedicata.

I visitatori resteranno a bocca aperta entrando nella spettacolare Sala dell’Antica facciata, dove è stato realizzato un gigantesco modello in scala 1:1 dell’antica facciata della Cattedrale di Firenze realizzata da Arnolfo di Cambio del 1296, mai completata e poi distrutta nel 1587. Di fronte a questa enorme ricostruzione (basata su di un disegno originale del '500) sono state disposte 40 statue originariamente realizzate per la facciata da artisti come Donatello.

Non meno spettacolare la Galleria del Campanile di Giotto: nei suoi 36 metri di lunghezza propone ben 16 statue a grandezza naturale (inclusi alcuni capolavori di Donatello) e le 54 formelle che decoravano il campanile. Interessante il gioco visivo tra questa sala e quella con la ricostruzione dell'antica facciata del Duomo, grazie ad aperture che mettono in comunicazione visiva i due ambienti.

La bellissima Galleria della Cupola del Brunelleschi contiene alcuni modelli in legno del XV secolo (incluso uno attribuito al Brunelleschi) oltre a vari materiali e strumenti utilizzati per la sua costruzione, ed anche la maschera funebre dell'artista.

Nel secondo piano si trova un'altra galleria, nuova e molto curiosa, in cui vengono spiegati i tentativi della famiglia Medici di modernizzare la Cattedrale con vari progetti e proposte. Ed alla fine della galleria, il visitatore troverà davanti ai suoi occhi una vista mozzafiato della Cupola, come al terzo piano dove sulla terrazza panoramica dominerà dall'alto il centro storico di Firenze. Il modo ideale per imprimere nella propria mente un ricordo indelebile di Firenze e di questo ricchissimo percorso museale.

La Cupola del Brunelleschi

Costituita da due calotte di forma ogivale tra loro collegate, la cupola ottagonale fu voltata dal 1418 al 1434 secondo il progetto di Filippo Brunelleschi, presentato ad un concorso nel 1418 ed accettato dopo molti contrasti nel 1420. Il tempio, dedicato a Santa Maria del Fiore, fu consacrato il 25 marzo del 1436.

Meraviglia dell’architettura mondiale, che per le sue difficoltà tecniche e le sue dimensioni, rimane tuttora un mistero di esecuzione. Durante il percorso, si possono apprezzare i dettagli di quest’opera, frutto dell’immenso genio di Filippo Brunelleschi, che detiene ancora il suo primato di cupola in muratura più grande del mondo. I camminamenti, i corridoi, le scale a chiocciola che portano alla sommità della terrazza panoramica (92 m.), consentono di rivivere le suggestive sensazioni in una passeggiata che riporta idealmente il visitatore indietro nei secoli, in un quadro di oltre temila mq di superficie affrescata.

Il suo diametro è di è di 45,5 metri, lo stesso dell'intero Battistero. L'innovazione mirabile del Brunelleschi fu quella di voltare la cupola senza armature, grazie all'uso di una doppia volta con intercapedine, di cui l'interna (spessa oltre due metri) realizzata con conci a spina di pesce, aveva una funzione strutturale essendo autoportante e quella esterna solo di copertura. Svetta sulla Cupola la lanterna con copertura a cono, su disegno del Brunelleschi, che fu realizzata dopo la morte dell'artista (1446) e la palla di rame dorato con la croce, contenente reliquie sacre, opera d'Andrea del Verrocchio, che vi fu collocata nel 1466.

La decorazione ad affresco della cupola del Brunelleschi fu realizzata tra il 1572 ed il 1579 da Giorgio Vasari e Federico Zuccari, e presenta lo stesso tema iconografico del Battistero: il Giudizio Universale. Gli affreschi della cupola sono stati oggetto di un restauro globale tra il 1978 ed il 1994.

Il Campanile di Giotto

Il Campanile di Giotto è una delle quattro componenti principali di Piazza del Duomo. Alto 84.70 metri e largo circa 15 è la più eloquente testimonianza dell'architettura gotica fiorentina del Trecento, che pur nello slancio verticale non abbandona il principio della solidità. Presenta dei rafforzi angolari che salgono fino al coronamento a sbalzo orizzontale.

Rivestito di marmi bianchi, rossi e verdi come quelli che adornano la Cattedrale, il maestoso campanile a base quadrata, considerato il più bello d'Italia - probabilmente creato più come elemento decorativo che funzionale - fu iniziato da Giotto nel 1334.

Alla sua morte, avvenuta nel 1337, Giotto riesce a vedere realizzata solo la prima parte del progetto, fino all'altezza delle formelle esagonali, una sorta di racconto figurativo, eseguite da Andrea Pisano su disegni dello stesso Giotto, e i rilievi, anticamente con campitura azzurra, dello stesso Andrea Pisano e di Luca della Robbia.

Proseguito da Andrea Pisano, che finì i primi due piani rispettando il progetto giottesco, il campanile si abbellì con la decorazione esterna a losanghe anche con l'intervento di Alberto Arnoldi. Nel ricco apparato decorativo delle formelle esagonali e delle losanghe, si esprime il concetto dell'ordinamento universale e della storia della Redenzione. I rilievi iniziano con la Creazione dell'uomo e si susseguono con la rappresentazione delle sue attività, i Pianeti che regolano il corso della sua esistenza, le Virtù che lo fortificano, le Arti Liberali che lo istruiscono e i Sacramenti che lo santificano.

Una parola a parte meritano le statue, concepite come elementi integranti dell'edificio piuttosto che come componenti decorative. Nel secondo ripiano, infatti, ai bassorilievi, Andrea Pisano sostituì sedici nicchie destinate a contenere figure di Re e di Sibille e statue di Patriarchi e di Profeti, quest'ultime eseguite successivamente anche da Nanni di Banco e Donatello, tra le quali il bellissimo gruppo del Sacrificio di Isacco di Donatello, che rappresenta una delle conquiste più alte del naturalismo quattrocentesco in scultura. Gli originali di tutte le sculture, per motivi conservativi, sono al Museo dell'Opera.Sopra, nella seconda fascia, Andrea Pisano elaborò altre sedici nicchie cieche disegnate nel marmo.

Per due anni, dal 1348 al 1350, i lavori vennero interrotti, ma il Campanile fu portato a termine nel 1359, dopo gli anni terribili della peste nera, da Francesco Talenti, creatore geniale dei finestroni dei livelli alti, che ebbe il merito di trapassare la struttura con la luce, grazie alle bifore accoppiate di gusto senese e alle grandi trifore timpanate, rendendo così l'edificio elegantemente gotico pur mantenendo l'impostazione classica dell'insieme. Una grande terrazza, posta a più di 400 scalini da terra, protesa verso l'esterno, che fa da tetto panoramico è l'ultimo tassello dell'opera del Talenti, che respinge così il progetto della copertura a guglie cuspidata di Giotto.

Battistero di San Giovanni

A pianta ottagonale, interamente rivestito di lastre di marmo bianco e verde di Prato, il Battistero è coperto da una cupola ad otto spicchi poggiante sulle pareti perimetrali, mascherata all'esterno dall'elevazione delle pareti sopra l'arcata del secondo livello e da un tetto a piramide schiacciata. Questa struttura così affascinante, ma estremamente complessa, ha creato non pochi problemi per la sua datazione.

I fiorentini del Medioevo credevano che il Battistero fosse un edificio antico, risalente al periodo romano della città; un tempio pagano trasformato in chiesa. In effetti gran parte del rivestimento marmoreo del Battistero, così come i numerosi frammenti ed iscrizioni antiche e le grandi colonne che sorreggono la trabeazione sopra le porte all'interno, provengono dalle rovine della 'Florentia' romana, forse da qualche edificio pagano.

Il Battistero che vediamo oggi è il frutto dell'ampliamento di un primitivo Battistero, risalente al IV-V secolo. Gli scavi dell'ultimo secolo hanno effettivamente rivelato resti di costruzioni romane sotto il Battistero e sotto il Duomo. Nel pavimento, infatti, alcune grate danno luce ad un sotterraneo dove sono conservati resti di una casa romana con pavimenti a mosaico con motivi geometrici.

Agli inizi del 1100 San Giovanni viene rivestito delle splendide tarsie verdi e bianche che prenderanno il posto della pietra arenaria. Tra la metà e la fine del XII secolo fu probabilmente aggiunto il terzo ordine con gli scomparti marmorei e il tetto piramidale con la lanterna. Nel 1202 l'antica abside semicircolare fu sostituita con l'attuale 'scarsella' rettangolare. L'edificio ultimato rappresenta bene l'architettura romanica cittadina.

Nella seconda metà dell'XI secolo si provvede al rivestimento marmoreo interno, che, insieme alle colonne monolitiche e ai due sarcofagi, evoca la 'gravitas' del Pantheon romano. Il pavimento a tarsie marmoree orientalizzanti, è ricco di eleganti motivi decorativi che lo rendono simile ad un tappeto, nel quale spiccano elementi zodiacali. Nell'interno, alla parete destra dell'abside, è visibile il sarcofago del Vescovo Ranieri, recante un iscrizione in esametri leonini datata 1113; a destra dell'abside, il sepolcro di Baldassarre Cossa, l'antipapa Giovanni XXIII, eseguito da Donatello e Michelozzo nel 1421-27.

Coppie di acquasantiere su colonnine tortili, un candelabro gotico attribuito ad un seguace di Arnolfo e un fonte battesimale di fine trecento attribuito ad un seguace di Andrea Pisano completano l'apparato decorativo.
Da ricordare inoltre che la maggior parte degli arredi del Battistero, tra cui la Maddalena di Donatello, sono oggi conservati nel Museo dell'Opera del Duomo.

Nel XIII secolo si dà il via anche alla decorazione musiva interna, ricoprendo la scarsella e l'intera cupola, con gli interventi di Jacopo Torriti e, forse, della nuova scuola pittorica fiorentina: Cimabue e Coppo di Marcovaldo. I mosaici sono dominati dall'enorme figura di Cristo giudice con scene del giudizio universale che occupano tre degli otto spicchi della cupola. Nei sovrapposti registri orizzontali degli altri cinque spicchi, sono raffigurate le storie di San Giovanni Battista, patrono di Firenze, di Cristo, di Giuseppe e della Genesi. Al centro della cupola, nel registro più in alto, sono raffigurate le gerarchie angeliche.

Di patronato della ricca Arte di Calimala, il Battistero venne impreziosito anche da tre bellissime porte bronzee. La più antica, è quella sud, che era originariamente collocata ad est e poi sostituita con quella detta del 'Paradiso' del Ghiberti; venne commissionata allo scultore Andrea Pisano, che la realizzò tra il 1330 e il 1336. Essa mostra nei venti scomparti superiori gli episodi della vita del Battista e nei restanti otto, le Virtù cristiane. Il fregio che la racchiude, scolpito alla metà del Quattrocento, fu realizzato da Vittorio Ghiberti, figlio di Lorenzo Ghiberti. Di Vincenzo Danti, del 1570, il gruppo bronzeo con il Battista, il suo carnefice e Salomè, posto sulla trabeazione.

La porta nord, fu la seconda ad essere realizzata. Fu il banco di prova durante il concorso del 1401, vinto poi da Lorenzo Ghiberti e da cui uscirono sconfitti diversi artisti, tra i quali ricordiamo Brunelleschi e Jacopo della Quercia. Sostanzialmente impostata come la porta sud, rappresenta nelle venti formelle superiori scene del Nuovo Testamento e nelle otto formelle inferiori gli Evangelisti e i quattro Padri della Chiesa. I battenti, ornati dalle storie della vita di Cristo, sono sempre di Lorenzo Ghiberti, mentre sulla trabeazione vediamo il gruppo della Predica del Battista di Giovan Francesco Rustici. Sopra la finestra, l'aquila di Calimala che sorregge il 'torsello'.

Infine la porta est, detta da Michelangelo la porta del Paradiso, il capolavoro oramai pienamente rinascimentale del Ghiberti e dei suoi aiuti, tra cui Luca della Robbia. Ghiberti e la sua bottega, ottennero senza concorso la commissione della porta che venne realizzata in un formato diverso dalle altre due, in dieci grandi formelle.
Questi riquadri, che illustrano scene dell'Antico Testamento, non sono più vincolati dalla cornice gotica, ed anzi propongono nuove soluzioni prospettiche e lo 'stiacciato' donatelliano. Le sculture sopra la porta, del 1502, sono opera di Andrea Sansovino e di Innocenzo Spinazzi. Da notare, ai lati della Porta del Paradiso, due colonne di porfido, donate in regalo dai pisani ai fiorentini, per l'aiuto militare fornito loro nel 1117 in difesa dai Lucchesi, mentre la flotta pisana era impegnata alle Baleari contro i mussulmani.

Sito archeologico della cripta di Santa Reparata

Tra il 1965 e il 1973 una grande campagna di scavi eseguita sotto la Cattedrale di Santa Maria del Fiore ha portato in luce i resti dell'antica basilica di Santa Reparata, la testimonianza più sicura della prima cristianità a Firenze, dopo le scarse notizie ricevute dagli scavi di Santa Felicita e la poca reperibilità documentaria della primigenia cattedrale di San Lorenzo. Adesso poco più di due metri e mezzo ci separano dall'antica basilica paleocristiana fiorentina, più volte restaurata e usata anche come luogo per le riunioni del Parlamento della Repubblica prima della costruzione di Palazzo Vecchio.

Santa Reparata fu tra i più grandi complessi paleocristiani della Tuscia, importanza ancora più accentuata se tenuta presente la sua posizione di fronte al Battistero, avanzata però di otto metri più dell'attuale Cattedrale. Aperta, luminosa, simile a S. Apollinare Nuovo a Ravenna, con arcate eleganti e colonne marmoree: ecco come doveva essere la prima Santa Reparata. La pianta era a tre navate, con colonnati che delimitavano quella centrale e un recinto di transenne che separava il coro absidato e l'area di culto dalla zona pubblica della chiesa, con un'estensione nel corridoio centrale per la distribuzione della comunione. L'origine della sua costruzione sembra probabilmente risalire ad un voto, fatto per ringraziare della vittoria cristiana nel 405 circa, su Radagasio, re dei Goti.

Ricostruita successivamente in epoca carolingia, a causa dei danni subiti con la guerra gotico-bizantina, Santa Reparata mantenne l'impostazione precedente con l'aggiunta di due cappelle laterali nella zona absidale, una piccola cripta e un nuovo pavimento e possiamo immaginarla simile alla coeva chiesa abbaziale di Pomposa a Ferrara.

Intorno agli anni 1050-1106, fu edificato un coro rialzato e una nuova cripta, dove il corpo di San Zanobi, trasferito dalla vecchia cattedrale di San Lorenzo nell'IX secolo, sarà custodito fino agli anni quaranta del Quattrocento, da cui poi sarà poi trasferito nella nuova Cattedrale.
Successivi rifacimenti di manutenzione tennero in vita Santa Reparata fino al 1379, anno in cui fu definitivamente abbattuta per far posto alla nuova Cattedrale. Un'immagine di Santa Reparata di questo periodo è oggi visibile nell'affresco nel Museo del Bigallo della Madonna della Misericordia.

Potremmo senza dubbio affermare che, sotto il nostro Duomo, esistono i resti di ben quattro chiese: una originale e tre di rifacimento. Nell'interno del Duomo, fra il primo e il secondo pilastro del lato destro della navata centrale s'imbocca una scala che scende agli scavi dell'antica Cattedrale. La vasta area, aperta al pubblico nel 1974, contiene numerosi resti di mura e pavimenti di case della "Florentia" romana. Il pavimento riporta i nomi dei 14 donatori d'origine latina che finanziarono la costruzione.

Il pavimento è da ammirare, poiché è formato da un bellissimo mosaico policromo con decorazioni geometriche, tra le quali anche il motivo della croce, non dissimili dai pavimenti musivi del Duomo d'Aquileia. Da notare un bellissimo pavone simbolo d'immortalità, uno dei pochi elementi figurativi rimasti.

Un affresco fiorentino della metà del XIV secolo che decorava la parete semicircolare dell'abside di destra, opera di un pittore giottesco della metà del trecento, fa pensare che Santa Reparata, pur condannata a morte e già inserita nella nuova Cattedrale, godeva ancora dell'attaccamento dei fiorentini.

Numerose le lastre tombali. Fra queste, quella bellissima di Lando di Giano, cappellano di Santa Reparata, morto nel 1353, quella di Niccolò Squarcialupi del 1313, quella di Giovanni Di Alamanno de'Medici, morto nel 1352, e forse, ma ancora non è certo, anche i sepolcri di due Papi: Stefano IX e forse Niccolò II, già Vescovo di Firenze nel 1058. Nel corso della campagna di scavi è stata ritrovata anche la tomba di Filippo Brunelleschi, mentre non ci sono tracce di quelle di Giotto, Arnolfo di Cambio, Andrea Pisano, anche loro, secondo la tradizione, qui sepolti.

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