Mugello Culla del Rinascimento

Quattro bellissime mostre riassumono un glorioso angolo di storia del Mugello, la vallata in cui hanno radici e fondamenta sia l’arte fiorentina (Giotto, Angelico, Andrea del Castagno), sia la famiglia Medici, i signori del Rinascimento che quell’arte assunsero come strumento principe della loro politica ed emblema della loro fortuna.


Info Prenotazione

29 maggio - 30 novembre 2008

Orario: dal giovedì alla domenica 10-13 e 15-19

Sedi:
Museo della Manifattura Chini, Borgo San Lorenzo
Convento del Bosco ai Frati, San Piero a Sieve
Palazzo dei Vicari, Scarperia
Museo Beato Angelico, Vicchio

Con uno speciale biglietto di ingresso – la Card Mugello culla del Rinascimento - sarà possibile visitare le quattro sedi espositive aperte con orario unificato. La Card consentirà inoltre ai possessori di usufruire di speciali agevolazioni, tra cui:

  • Ingresso gratuito a Palazzo Medici Riccardi A Firenze e ad altri musei del sistema museale Mugello Montagna Fiorentina;
  • Ingresso ridotto ad altri musei del territorio;
  • Riduzioni presso ristoranti, strutture ricettive e negozi convenzionati;
  • servizio gratuito di pullman con partenza e ritorno da Firenze per visitare in un’unica giornata tutte le sedi della mostra (il servizio sarà attivo la domenica, con prenotazione obbligatoria da fare al numero 055 8468165).


La Card sarà valida dal momento del ritiro fino al 30 novembre 2008: conservando la Card i possessori potranno visitare le sedi museali in date diverse e usufruire delle agevolazioni senza dover pagare alcun costo aggiuntivo.

Visite guidate: Tutti i sabati e le domeniche, per tutta la durata della mostra, sono previsti servizi di visita guidata gratuita.

Mugello Culla del Rinascimento

Il titolo unificante Mugello culla del Rinascimento (29 maggio – 30 novembre 2008) presenta una delle più riuscite produzioni dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze per la serie Piccoli grandi Musei. Il progettista è Antonio Paolucci, oggi direttore dei Musei Vaticani.

Facendo perno sui famosi affreschi di Benozzo Gozzoli in palazzo Medici Riccardi (l’edificio che fu la prima reggia della dinastia) che raffigurano come noto un paesaggio mugellano, il progetto si snoda attraverso le quattro esposizioni:

  • San Piero a Sieve (convento di S. Bonaventura a Bosco ai Frati) - Donatello, Brunelleschi e l’Uomo in Croce (curatore Francesco Caglioti). Tre capolavori, Il Cristo ligneo conservato al Bosco ai Frati, Il Crocefisso di Donatello a Santa Croce e quello di Brunelleschi a Santa Maria Novella, consentono la rievocazione e l’approfondimento di uno dei più affascinanti episodi della storia dell’arte italiana, la sfida fra i due maestri descritta dal Vasari relativamente alla realizzazione di un Crocifisso.

 

  • Vicchio (Museo del Beato Angelico) - Il Mugello e le arti: Giotto, Beato Angelico e Andrea del Castagno (Luciano Bellosi). Riuniti in occasione della mostra il S. Stefano di Giotto, prestato dalla Fondazione Horne, due Andrea del Castagno (Dante e Boccaccio) provenienti dagli Uffizi, la Pala di Bosco ai Frati del Beato Angelico dal Museo di S. Marco, oltre a due preziose novità che hanno di recente arricchito il patrimonio artistico fiorentino: il Santo domenicano, sempre dell’Angelico, acquisito per il Museo di S. Marco dall’Ente Cassa di Risparmio e le due tavolette di Giotto (S. Francesco e S. Giovanni Battista) di proprietà dell’Ente.

 

  • Borgo S. Lorenzo (Museo della Manifattura Chini) - Le ville dei Medici (Isabella Lapi Ballerini). In mostra tre delle famose lunette dipinte del fiammingo Giusto Utens raffiguranti le Ville Medicee oltre a ritratti, documenti e manufatti – tra cui alcune pregiate ceramiche di Cafaggiolo – del periodo mediceo.

 

  • Scarperia (Palazzo dei Vicari) - Medici in armi (Mario Scalini). I magnifici ritratti di Bronzino, Vasari e Naldini oltre a una suggestiva galleria di armature cinquecentesche per rievocare l’affascinante vicenda di Giovanni dalle Bande Nere.


In mostra dipinti, sculture, ceramiche, documenti, ritratti, armi, armature e non pochi capolavori che offrono un’idea compiuta del genius loci e della civiltà medicea, degli uomini e delle donne venuti dal Mugello che governarono la Toscana per tre secoli modellandola come un’unica opera d’arte

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